Euterpe n°28 - 24/08/2018

Euterpe rivista

 

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Alto mare [frammenti]

Voglio fare l'amore senza la scusa di aver bevuto troppo vino, senza la sbornia, senza aspettare il momento giusto e l'orario logico, senza tabù, senza paura e senza vergogna, senza lenzuola, senza nascondermi e senza coprirmi, senza chiedermi il perché, il quando, il dove, senza pensare e senza pensieri, senza anticipazione, senza acrobazie, senza distanza e senza speranza, senza rallentare né esaltarmi, senza preoccuparmi di niente né di nessuno, senza disturbi e senza doveri, senza passato e senza futuro, senza fantasmi, senza rimorsi e purtroppo oggi senza di te.

Non so quante volte abbiamo fatto l'amore né quante volte ancora succederà, non so se i nostri corpi si abitueranno mai l'uno all'altro fino a sprofondare entrambi in una calma priva di erotismo o se, al contrario, saranno sempre sorpresi come se fosse il primo incontro. Meglio lasciare domande, dubbi e futuri incerti dietro la porta e continuare a fare quello che ci pare.

Faccio finta di dormire. Sento lo stridio delle ruote quando arrivi nell’ingresso, sei passi nell'erba e una chiave che s'infila nella serratura, il clic della luce del corridoio, il fruscio dei vestiti che cadono metodicamente, impermeabile, giacca, pullover, pantaloni, camicia, calze e slip, lo scorrimento dell’acqua e l'attrito dello spazzolino da denti, dieci passi ancora e la porta della camera che si apre. Non mi muovo nell'attesa di farmi svegliare da te, voglio che tu entri senza chiedere il permesso, e mollare il mio corpo alla tua avidità notturna. Respiro lentamente e mantengo le palpebre immobili, devi essere convinto dalla mia inerzia per volerla disturbare. Ma sei stanco e ti addormenti. Dovrò trasgredire io il tuo riposo.

Sono mesi che dura il nostro viaggio, spero di non arrivare mai. A volte, quando dormi, oso sussurrare parole mai pronunciate perché non c'è bisogno, perché i corpi parlano da soli, perché il vocabolario amoroso pare sempre più ridicolo di quel che vorrebbe veramente significare, perché ho paura di spaventarti, perché non mi hai mai detto niente ed io non voglio essere l'unica a verbalizzare questa affezione. Lasciami amarti così, in silenzio.